Domanda:
Esistono reali differenze a livello culturale tra uomini e donne?
๑Queeη๑
2011-06-17 13:27:40 UTC
Avete in mente quelle persone che sembrano sapere tutto, che sembrano possedere una cultura illimitata, che hanno interessi in ogni cosa, che da ogni argomento riescono a tirar fuori una discussione costruttiva e non banale, che hanno mille curiosità sul perché che sta dietro al funzionamento di ogni cosa?
E' una mia sensazione o persone così si incontrano di più tra gli uomini che tra le donne?

Io personalmente ho molte più amiche che amici, ma di donne di questo tipo ne ho conosciuta una sola... di uomini quattro. Provate a farvi un giro in sezioni come filosofia, cinema, letteratura, storia, religione... escludendo domande e risposte tecniche, alle discussioni più interessanti, costruttive e articolate prendono parte in maggioranza utenti uomini.
Eppure, mediamente le ragazze sono più brave a scuola e all' università.

Escludendo l' ipotesi di un' inferiorità intellettuale... a cosa può essere dovuta questa differenza?
In epoche passate le donne troppo colte e curiose erano mal viste, messe al rogo come streghe, maltrattate, denigrate, diffamate. Ma al giorno d' oggi?

La tanta blasonata parità non viene compromessa quando alle bambine viene messo in mano il cicciobello, la mini cucina, il gira la moda, la coroncina da principessa e il baby make up... e ai bambini vengono forniti lego, giochi di abilità, costruzioni e il piccolo chimico?
Diciassette risposte:
etcetera
2011-06-18 14:03:22 UTC
Non dò molta rilevanza alle statistiche personali (e di altre non ne dispongo). Il fatto è che le donne che non hanno una certa sensibilità o curiosità culturale mi ignorano e io personalmente mi avvicino solo alle donne che hanno questo tipo di sensibilità e la coltivano. Con loro mi sono trovato sempre molto più in sintonia che con gli uomini di pari interesse e sensibilità. Tra le mie "amicizie" varrebbe dunque il rapporto inverso.

D' altra parte convengo che in certi ambiti (come tu noti in Answer) è più facile trovare uomini che donne a mostrare il loro eclettismo culturale, ma non credo che sia perché le donne da bambine giocavano con le bambole, mentre i maschietti giocavano con il lego. Non c' è nessuna ragione, credo, per cui giocare con le bambole dovrebbe tarpare nell' adulto gli interessi culturali. Io ad esempio da piccolo giocavo sì con il lego, ma adoravo giocare soprattutto con i soldatini e mi inventavo un sacco di storie a cui dare rappresentazione e forse proprio questo ha contribuito a sviluppare i miei interessi culturali di adulto, quando la fantasia viene purtroppo a mancare e ci si deve aiutare magari con quello che si legge sui libri.

Certo è che il modo di vivere l' eclettismo culturale nelle donne è diverso da quello maschile e per questo lo trovo, quando lo trovo, molto più affascinante. E' in generale più nascosto, meno esibito, meno rutilante e presupponente, ma è più vero, oserei dire più vissuto e concretamente autentico a meno che la donna non voglia imitare il personaggio tutto maschile del tuttologo illustre.

Poi c' è sicuramente l' aspetto sociale che anche se negato sopravvive ancora più forte che mai. Una donna che abbia forti interessi in campo culturale ha destato sempre sospetti, come se volesse scardinare la porta di un potere che non è il suo, è senza dubbio una minaccia per una società che si regge ancora (e forse oggi più che mai) su una concezione della cultura tutta maschile. Poi oggi è l' eclettismo stesso a essere sospetto nell' interpretazione specialistica fino alla demenzialità che si dà alla vera conoscenza (e anche questo specialismo è frutto di un pensare tecnico maschile). Uno specialismo astratto che separa e sminuzza senza riuscire a trovare più alcun collegamento di senso e ci fa vivere in un mondo autistico in cui pur disponendo di tecniche meravigliose di diagnosi e di cura, sembra normale che miliardi di persone rischino quotidianamente di morire per denutrizione e malattie.

L' interesse per la cultura delle donne minaccia la follia maschile, se c' è una colpa del femminile è di adeguarsi a questa follia mortifera, accettare di fare ciò che a loro si richiede, senza intromettersi troppo e se proprio vogliono intromettersi si impone loro di farsi prima crescere le palle nel cervello.
?
2011-06-17 20:53:36 UTC
Hai toccato una nota dolente. Personalmente mi considero tra le poche donne con molti interessi, una cultura non limitata a "quello che insegnano a scuola", ma costruita attraverso le mie letture, il cinema che adoro, i miei hobbies, l'amore per la lingua inglese (che la scuola non era mai riuscita ad insegnarmi!) e, in genere, la mia curiosità a 360 gradi. Non conosco nessuna ragazza con cui poter parlare di qualcosa che non siano shopping, gossip, famiglia e vita quotidiana e chacchiere a vuoto tanto per riempire il tempo. Coi ragazzi è tutta un'altra storia. Non dico che siano tutti più svegli, ma sicuramente con loro si può parlare di cinema, di fantascienza e di scienza, di musica e - più raro - di qualche libro.

Il fatto poi che le donne siano più brave a scuola non fa che confermare quanto sopra. Essere diligenti e fare i compiti non è tutto. A volte uno spirito curioso e ribelle va malissimo a scuola, si rifiuta di seguire i percorsi tracciati dagli altri, ma seguendo strade alternative può imparare molto di più e scoprire cose di se stesso che le brave scolarette non capiranno mai.

A malincuore dico sempre che se fossi un uomo sarei maschilista. Ma sono una donna e un pò di acqua al mio mulino la devo tirare. Ma la verità è sotto agli occhi di tutti. Questo spiega anche quell'effetto "camaleonte" di cui avevo parlato in una mia vecchia domanda. Ovvero il fenomeno per cui spesso le ragazze assumono la personalità, gli interessi e perfino gli orientamenti religiosi e politici del proprio uomo. Ho visto cose che voi uomini non potreste nemmeno immaginare... donne passare da destra a sinistra, da una fede all'altra, appassionarsi di calcio o di cinema, a seconda del partner. E' triste, lo so. Mi dico sempre che forse dipende dall'educazione che ci viene inflitta... ops, impartita... ma non ne sono del tutto sicura.



Per fortuna su answers ho conosciuto donne diverse, intelligenti e capaci di pensare con la propria testa. Il popolo di internet, a volte, si dimostra migliore del mondo che c'è là fuori.
Freedom
2011-06-17 21:10:11 UTC
Quattro uomini e una donna... direi che sei fortunata :)

Cinque persone più te sei, visto che potevi conversare con loro, fai parte della cerchia di persone con più interessi, non solo ma essendo una donna fai anche aumentare il numero medio delle donne dal 25% al 50% non poco.



Anch'io sono una donna e ho molti interessi... però non ho una cultura molto approfondita.

Potrei collocarmi in una via di mezzo.

Ti svelo come ho risolto il problema degli interessi condivisi:

mi sono creata vari gruppi di amicizie: così posso parlare sempre di cose diverse.

L' unico problema sono le cene... più gruppi più cene... e la dieta va a farsi benedire :)
2011-06-17 21:16:04 UTC
qualche giorno fa ho fatto una domanda analoga...solo che invece che chiedere se le differenze erano tra i sessi, ho chiesto se erano nella diversa condizione sociale...



tra le varie risposte una includeva questo pensiero: "la cultura é un fiore raro, ma può crescere nel giardino dell'eden come in un deserto" (cioé non diceva proprio cosi ma la sostanza é quella)...



conosco persone che non hanno finito la scuola, che sono nate in ambienti poveri, ma ciononostante hanno una cultura invidiabile in fatto di letteratura, musica, film, scienze, filosofia, qualsiasi cosa insomma...é vero la maggior parte sono ignoranti, ma come é ignorante la maggior parte delle persone "borghesi" e agiate che sanno qualcosa esclusivamente perché sono stati obbligati ad impararla nella scuola che hanno avuto la fortuna di frequentare...



vivendo in una società come la nostra che, é vero avrà tutti i suoi difetti, ma fino a prova contraria ti da ancora la possibilità di andare in una biblioteca, comprarti un libro, o connetterti ad internet, penso che se qualcuno ha una cultura limitata sia solo colpa sua, o tuttalpiù dei genitori o delle persone che l'hanno (dis)educato in quel modo...



e lo stesso si può dire riguardo la differenza dei sessi...non credo che cose ormai "ancestrali" come l'inferiorità sociale delle donne (per lo meno nei paesi ricchi, nei luoghi dove la donna é discriminata é un altro discorso) le "giustifichi" a non potere o volere accrescere la propria cultura, e infatti (mi dispiace contraddirti) non é così...credo che il fatto che tu conosca più uomini che donne acculturate sia pura casualità...non credo ci siano differenze in quel senso e finché nessuno va a metterci il becco (società, genitori, moda), le possibilità di "arricchirsi" sono aperte a tutti.

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non so la tua età, ed é infatti vero che tutti gli stereotipi di bambina=bambole e bambini=lego (riguardo ai giocattoli, che poi é vero, alle ragazze limitazioni di questo tipo possono compromettere il loro futuro magari "ingegnoso") fino a non molti anni fa erano abbastanza radicati, ma ora si stanno indebolendo di generazione in generazione, é vero che potrebbe essere un circolo vizioso, cioé che una ragazza cresciuta con queste restrizioni tramandi tali restrizioni alla propria figlia, ma questa mentalità sta scomparendo (e tu, se mi permetti, ne sei un ottimo esempio); io ne ho 20 di anni e tra le persone della mia età mi pare sia quasi scomparso lo stereotipo della brava ragazza che deve sposarsi e fare figli a nastro oppure é una svergognata...



io credo che anche in un mondo libero da ogni tipo di tabù, stereotipo e differenza sociale ci saranno sempre le persone (uomini e donne) che decidono di arricchirsi, e quelle che per pigrizia o altro decidano che non ne vale la pena...
Dreaming Machine
2011-06-17 21:15:38 UTC
No, non credo sia questione di educazione perche' mia sorella non ha mai dovuto rinunciare ai suoi "hobby" da femminuccia, pur trovandolo quasi sempre il tempo per ficcare il naso nei miei hobby da maschietto.





Credo sia invece l'impostazione del rapporto con la societa' a non andare affatto: un piccolo uomo nasce con l'istinto dell'esploratore del mondo circostante, e con esso cresce; una piccola donna cresce con l'istinto del "rischio" calcolato, della propria sicurezza sociale, e di una certa dose di trasformismo.



E proprio quest'ultima caratteristica, a mio avviso, e' il piu' grande limite che una ragazza possa imporre a se stessa: se leghi continuamente quello te ti piace a quello che piace a qualche altra persona, raramente trovi il tempo per decidere tu stesso/a in che direzione spingere le tue passioni.
Herzog
2011-06-17 20:40:23 UTC
Beh, anche se fosse, si tratta di gap recuperabili da parte dell'una o dell'altra metà del cielo a seconda dei casi. Basta solo un poco di buona volontà e voglia di acculturarsi, il che vuol dire migliorarsi, e non mi pare poco...

Quanto ai saputelli, devo darti ragione: se ne trovano molti più (in)degni rappresentanti tra il sesso forte, ma forse questo aspetto è da mettere in relazione a quella tipica attitutidine tutta al maschile di pavoneggiarsi e farsi grandi (non solo in palestra) agli occhi delle donne...

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In effetti, noi avevamo capito che ti riferissi soltanto ai saccenti... Resta il fatto che, a parità di patrimonio culturale, gli uomini tendono ad esibirlo più palesemente e più frequentemente rispetto alle donne, ma anche in questo caso c'è, secondo me, un problema di autoaffermazione a tutti i costi delle proprie capacità, soprattutto qui in Italia dove ancora resiste un certo mito del super-uomo infallibile. La donna colta, in questo senso, è forse meno condizionata da questa pressione e dall'obbligo di dover essere infallibile e vincente a tutti i costi, come invece viene inculcato da certe famiglie ai figli maschi idolatrati.

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Comunque, hai centrato tu stessa: alla fin fine, quello della diversità di conoscenze acquisite è un problema di pigrizia, da ambo le parti si intende...
?
2011-06-20 11:20:51 UTC
A parer mio no, non esistono differenze culturali tra uomo e donna, ma – probabilmente ancora - visioni diverse su come la cultura debba essere vista e vissuta tra i diversi sessi d'appartenenza. Differenze sostanziali possono infatti anche non esserci, oramai: la scuola tratta in egual misura maschietti e femminucce, le opportunità di studio dopo quella dell'obbligo sono le medesime, così come le restrizioni, la selezione, e ciò anche in ambito lavorativo. La differenza, se ancora esiste, è data dallo stereotipo che sta dietro questa apparente diversità: è l'introietto sociale a volerlo, introietto che è presente nella nostra cultura da troppo tempo per venir visto come sbagliato, e anche laddove, dunque, non si verifica o si verifica meno, la mente tende sempre ad andare inconsciamente alla ricerca di ciò che ritiene vero, valorizzandone la conferma e prendendo l'alternativa come eccezione che conferma la regola.



In tempi passati, e non troppo, agli inizi o anche solo durante la metà del 1900, questo era più forte, perché minore erano le tecnologie, quindi le opportunità di sbocco per i sessi; i ruoli erano dunque maggiormente standardizzati: l'uomo doveva portare a casa i soldi per mantenere la famiglia, e la donna doveva occuparsi della casa e dei figli. I giocattoli ovviamente hanno seguito questi ruoli e sono stati fatti in maniera tale che sin da piccoli si riconoscesse il proprio compito e l'importanza dello stesso: figli finti, fornelli di plastica e il bell'apparire tipico dell'eleganza segno di femminilità per noi, e costruzioni riguardanti il lavoro al tempo maggiormente svolto per loro; gli altri da te citati, invece, almeno per quanto riguarda in generale i giochi di abilità.. togliendo un piccolo chimico che può apparire maschile per semplice interesse statisticamente parlando.. sinceramente li vedo molto anche nelle case governate da sole bambine e di piccola età.



Diciamo che c'è maggiormente libertà di scelta, solo che in questa libertà, le stesse bambine, non vedono male il ruolo che finora uomini e donne hanno portato avanti: piace per certi versi questa differenziazione, quindi i giochi "unisex" esistono, sono alla portata, ma non così spesso vengono privilegiati. Non è discriminante questo, ma effettivamente condiziona poi la persona adulta.



Da piccola io ad esempio usufruivo di entrambi i giochi: il mio passato non è troppo lontano sotto questo punto di vista.. infatti.. quindi almeno per esperienza personale, posso affermare che non mi è stata negata l'opportunità, né visto strano il mio ambivalente interesse. Ero vivace, ero curiosa, ero attenta alle novità.. pensavo molto, andavo oltre ciò che il reale mi dava modo di vedere e vivere, e così sono rimasta. E' questione di predisposizione e carattere, anche (attualmente)! In passato gli uomini non avevano tempo per queste cose, erano quelli che dovevano lavorare ed in epoche ancora più antiche erano quelli che per genere si dovevano interessare di politica e alta cultura. L'educazione quindi ha oggigiorno valore in tal senso: sbaglia chi la pratica perché ancora rapito e convinto di idee bigotte, ma la società in senso largo c'entra poco, così come l'inferiorità intellettuale.. quindi anche se non sono una coincidenza, le tue, non esistono per una sostanziale e materiale differenza, sono introietti, idee.. e si sa, non c'è parassita più persistente di un'idea che permane, si ciba e condiziona il nostro pensare ed agire. Vi è quindi parità, oggettivamente.. anzi, meglio: per obbligo istituzionalmente parlando (ciò che citi funge dunque da legge morale-sociale che ancora si tramanda senza che sia scritta né per forza di cose vera?); lo stereotipo resistito ai tempi non ha nessuna fondamenta. Materialmente parlando è, a parer mio, rimasta solo la pigrizia del pensare che sia giusto così, ma non la reale diversa capacità per genere d'appartenenza. Prima sotto questo punto di vista è innegabile che fossero tempi difficili, anche l'educazione lo imponeva: erano tempi in cui l'apparenza, la copertina, il riscontro sociale per ruoli imposti ed imposti per un ordine erano fondamentali, regole da rispettare; si limitavano le capacità fisiche e mentali femminili e si indirizzavano a qualcosa di più idoneo, e ci si rallegrava invece per la nascita di un figlio maschio per tutto quello che voleva dire. Lui in età adulta doveva dare il sostegno, noi la fedeltà e devozione come mogli e come madri. Vi è un accomodamento dunque: è più facile rimanere come siamo ed affidarci a ciò che in passato ci ha dipinto, piuttosto che impegnarci e fare sempre e comunque la differenza, per noi in primis, e non per ruolo sociale o per supremazia dell'uno o dell'altro sesso. E' questione di non volersi limitare: la conoscenza, dopo questo coraggio ad osare sempre più, è pura conseguenza. Esiste ancora l'idea che "le donne sono donne", ma esiste nelle menti bigotte e arroganti per un sapere che evidentemente manca loro del tutto, umiltà compresa, s'intende.
2011-06-17 21:34:07 UTC
Una domanda finalmente appropriata e degna di "studi di genere", ormai territorio delle domande-nonsense :) una ragione l'hai accennata tu, scrivendo dei giochi dei bambini: dopotutto questo è diventato un mondo di manufatti e marchi di fabbrica più che di "conoscenza" nel senso umanistico del termine, ormai questo è un mondo dove è avvantaggiato chi da piccolo ha appreso a metabolizzare caratteristiche tecniche e prestazioni, team e risultati in campionato. Secondo la mia esperienza però i ragazzi e gli uomini ferratissimi in motocicli e campionati, gruppi e generi musicali sono meno portati a descrivere o a raccontare, sono meno ricchi emotivamente e quando escono dal loro ristretto campo non sanno costruire una critica ad un film o ad un libro né sembrano a loro agio nel correlare e trovare nessi fra diversi saperi, costruire discorsi e trattazioni o elaborare facilmente un pensiero formato e critico. Devo a una nonnina intellettualmente vivace e paziente mille risposte su tutti gli argomenti, l'amore per la lettura, lo sfogliare le enciclopedie assieme quando volevamo approfondire una voce. E devo a una mamma impegnata politicamente il mio spirito critico e e la mia indipendenza di giudizio. Sono già due donne dalla cultura differente ma profonda e non limitata a saperi ed attività femminili. Io credo che molte answerine tendenzialmente siano più interessate qui a relazionare invece che a rispondere e dibattere, meno interessate ad "affermare" ciò che pure hanno appreso e sanno lasciando ai maschietti l'onere di sfoggiare i loro saperi. Non crucciarti e non pensare a meno opportunità per le ragazze, ma metti queste rispettive peculiarità nel vivere la propria cultura nel grande canestro della differenze di genere.
2011-06-17 20:43:10 UTC
E' come dici, quelle persone sono prevalentemente uomini.

Ma non è (ovviamente) per carenze culturali o mancanza di curiosità delle donne, credo che la cosa sia sia dovuta al fatto che gli uomini - mediamente - sono più "pavoni", amano di più raccontare e mostrare quanto sono bravi...

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@Herzog: abbiamo praticamente detto le stesse cose :-)

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Queen, dipenderà dalla mia cerchia di conoscenze ma conosco alcune donne che sanno tutto di tutto e che limitano la dimostrazione del loro sapere e diversi uomini, che sanno di meno ma che sfoggiano la loro conoscenza in ogni possibile occasione.

Poi certo mi vengono in mente tantissime donne che sanno parlare solo di moda ma anche tantissimi uomini che non vanno oltre al calcio.



Non ritengo affatto negativo avere una cultura estesa e multitematica, anzi.
?
2011-06-23 17:19:31 UTC
Per ora ho letto soltanto la tua domanda.

Differenze reali no,

differenze servili sì, esistono.



Dici bene che vietare utensili alle bambine è oppressivo,

ma anche negare bambole e lavori a maglia e di cucina ai bambini lo è.

A parte le scuole Montessori e Waldorf, chi ci prova?

Sospetto che sia tanto vietato che i bambini captano proprio l'idea, non si azzardano neppure.

Inoltre le femmine di tutte le età possono tranquillamente vestirsi in qualunque modo;

se ci prova un maschio, o è gay, o altra sorta di transgender. Per qualche illuminato potrebbe essere un transdresser, comunque fa impressione.

Congetturo che storicamente sia successo così perché le femmine lavoravano di meno e facevano vita più riservata (o repressa) e quindi non rischiavano licenziamenti o emarginazioni da amiche.



Anche nella storia le donne sono state per lo più dietro le quinte -- dominanti, ma dietro le quinte: manovrando i maschi per i peli come marionette --.

Questa dinamica ritengo che sia stata concausa con l'attitudine alla tranquillità. Cioè le femmine sono intrinsecamente più idratate e (quindi) più armoniche (cosmiche) e quindi più tranquille che i maschi.

Sia femmine che maschi trovano quiete nella femminilità.
SDV
2011-06-19 11:10:43 UTC
Io li chiamo i "tuttologi": peccato però che sappiano di tutto, ma molto superficialmente ed è facile prenderli in castagna a raccontare frottole più tuttologhe di loro. Li ritengo solo dei palloni gonfiati.

Prova ad affrontare un argomento in cui tu sei davvero preparata e ti accorgerai quante castronate riescono a dire, con la convinzione e la retorica del caso.

Di VERI saccenti, nonostante le mie frequentazioni di ottimo livello, non ne conosco. E' un caso?



Non so...forse le donne sono più brave a raccontare frottole su altre cose e la "tuttologia" è una prerogativa maschile......
Mid Night - Il viandante
2011-06-17 23:23:02 UTC
Guarda ad essere sincero, fino ad ora, al di fuori di internet e per lo più di answer ho conosciuto tre persone così e due sono donne, mentre un altra è uomo. Una è una mia ex professoressa, che più di una volta mi ha stupito, la prima riconoscendo la maglietta degli Iron Maiden che mi ero messo quella mattina (con tutto che non credo ascolti il gruppo citato) e in secondo luogo ancora più sbalorditivo quando spiegandoci il teatro al terzo, per caso io citai il Kabuki e lei non si fece cogliere spreparata. Di certo da una prof laureata in lettere classiche non me lo sarei aspettato. L' uomo invece era uno che dopo un incidente in cui ha visto la morte in faccia, ha cominciato a leggere libri e a diventare una sorta di macchinetta del sapere (a quel tempo era anche abbastanza pesante, o almeno io ero molto più piccolo di ora quando ci parlavo sarà per quello). Mentre l'altra persona è una mia cara amica, con cui ci sentiamo quasi ogni giorno pur abitando in città diverse (l' ho conosciuta su internet), abbiamo la passione per la filosofia in comune e in generale per discorsi strambi al limite del non-sense, non che per l'animazione giapponese.



Ecco vedi, io non credo esistano dei reali ostacoli o impedimenti che precludano l' acesso da parte di una persona a un dato bagaglio culturale. Alcune volte certamente una data condizione e delle date circostanze possono agevolare la dinamica di arricchimento personale, o comunque in generale orientare più verso un indirizzo piuttosto che un altro nella coltivazione dei propri interessi.



Prendi me.. per abitudine sono abbastanza pigro e leggere libri mi procura dopo un poco noia, tanto che si manifesta fisiologicamente attraverso un acuto senso di sonno. Solo da un anno a questa parte sono riuscito a leggere un 5/6 libri. Perciò mi sono dato agli anime giapponesi da bambino e ai manga, non che ai videogiochi. Ti dirò..non saprò nulla di Kafka (non ancora), nulla di Dostojevskij (anche se lo potrei leggere in madrelingua date le mie origini), così come non saprò molto di altro che altri ragazzi della mia età sanno avendo letto determinati libri. Però ad esempio so chi sia Izanagi, Amaterasu o Susanoo. Ho letto l' Hagakure perché sono dannatamente affascinato dalla figura del samurai...insomma per vie alternative mi sono fatto un retroterra culturale personale abbastanza insolito, tanto che spazio da un argomento insolito ad un altro, pur non potendo parlare di molti libri che i miei coetanei hanno letto e che di solito si considerano dei "classici"..ma questo non solo perché non li ho letti per pigrizia, ma data la mia condizione sociale..da straniero economicamente non si può dire che io abbia navigato nel benessere, quindi i primi libri li ho cominciato a comprare recentemente :)



Tutto questo per dire che non c'è differenza di sesso o ostacolo sociale che tenga..è una semplice dinamica di propensioni personali e di interessi che bisogna avere il coraggio di coltivare a discapito del doverismo sociale e di ruolo.
?
2011-06-17 20:41:34 UTC
In quanto a statistiche, sondaggi o "prove" più o meno tangibili..., devo ammettere che non sono al corrente. Secondo me invece non credo ci possa essere a priori una differenza culturale, ma forse proprio di forma di ragionamento forse, influenzata magari dalle diversità celebrali ( scientificamente dichiarato...) che caratterizza uomo e donna. Poi come sempre non si potrebbe generalizzare quindi perchè farne una regola? Personalmente a volte mi sono chiesta pure io se il mio modo di pensare spesso appartenesse, (in base ad un concetto simile al tuo), più ad una categoria di porsi tipicamente maschile... Ma poi, credo dipenda da vari fattori, come esperienze di vita ( il nostro vissuto quindi ), tipoligie caratteriali...etc. Certo che banalizzare le donne in argomentazioni superficiali non è certamente costruttivo per una forma di interagire positiva... Esistono anche categorie maschili che al di là di futili argomenti come il calcio, le donne, i motori, per esempio.., non vanno... No alla fine credo di no... Questo è il mio pensiero....
?
2011-06-21 06:13:57 UTC
Non credo tu alluda alla cultura, ma alla partecipazione. Qui si apre il mare magnum delle differenze. Perchè le quote rosa? Perchè perfino in ambiti più vicini al mondo femminile, la testa ce la mettono per lo più gli uomini (lo chef, lo stilista, il ginecologo...)? Non credo proprio si tratti di differenze connaturate, ma acquisite. A parità di cultura, c'è una dispersione femminile di interessi in altri ambiti: la bellezza, la dieta, i rapporti di coppia, la moda, i figli...Guarda in altre sezioni e verifica se ho ragione.

La donna, anche se molto colta, è tendenzialmente molto interessata all'apparire. Chi non lo è, in genere si impegna nel settore di competenza con impegno e rigore, ma con minor senso di partecipazione. E se ha ruoli di dirigenza (parlo da maschilista, ma temo sia così), sfoga sui sottoposti secoli di frustrazioni. La parità di cultura c'è, ma si manifesta in modi diversi. L'affermazione femminile si è imposta in una società esasperatamente protesa sull'aspetto esteriore. Se il cervello c'è, va in subordine. L'uomo, per quanto si stia allineando a questa "cultura" della bellezza a tutti i costi, tende ancora a sfoggiare più la testa che il resto!
?
2011-06-19 12:27:49 UTC
Bravissima . Hai colto un'aspetto della fondamentale e contorta differenza che esiste tra uomini e donne . Saranno 10 anni che provo a capire qual'è la differenza fondamentale tra sessi , ma esistono talmente tante persone che è impossibile generalizzare .



Vorrei precisare che andare bene a scuola non vuol dire essere intelligenti . Io non sono mai andato bene a scuola perchè mi sono sempre scontrato con i modi di fare dei professori . Addirittura a volte ritenevo di sapere molto più di loro e mi sentivo a disagio durante le lezioni e le interrogazioni perchè sapevo che questi cosiddetti professori non avrebbero colto il significato dei miei pensieri e sentimenti . Come nel piccolo princepe ognuno sta barricato nel suo mondo e quando si invecchia un pochino è difficile capire i giovani , soprattutto oggi . Comunque io sono un caso a parte ... Le ragazze sviluppano un tipo di intelligenza diversa da quella dei ragazzi , a scuola stanno attente , studiano di più , si interessano di più mentre i ragazzi tendono o ad essere totalmente disinteressati agli argomenti o a non studiare per andare a divertirsi . Parlando di persone culturalmente più raffinate ho trovato maggiore intelligenza, nel vero senso del termine, nei ragazzi ed ora ti piego cosa voglio dire :

L'intelligenza ha tante facce , come ben sai , intelligenza motoria , sociale , musicale/ artistica ...

I ragazzi intelligenti sviluppano tutte queste capacità e hanno il desiderio innato di migliorarsi continuamente , sempre di più da tutti i lati ; all'estremo questo sentimento li porta a vedere in quello che fanno una vera e propria missione di vita .



Ti faccio un esempio concreto

Essendo in un corso di chimica l'intelligenza dei miei compagni e elevata rispetto alla media . Ci sono ragazze che vanno molto meglio dei ragazzi , hanno un metodo migliore di studio , si impegnano di più , stanno più attente alle lezioni ... però poi nella vita di tutti i giorni mi sembra che non utilizzino quello che hanno imparato , non so se sia vero o solo una mia sensazione ma l'interesse che raggiunge un uomo è più profondo di quello raggiunto dalla donna . Quando esco con i miei compagni di corso si parla di tante cose , e anche delle nuove ricerche che si fanno , delle nuove invenzioni chimiche o fisiche , alcuni di noi oltre allo studio abituale ,leggono le scienze o national geographic , insomma sono realmente interessati a quello che fanno a tutti i livelli . A me piace la fisica , sia a livello culturale sia perchè la utilizzo spesso quando mi cimento in certi sport , per fare ginnastica artistica e necessario sapere i momenti e sapere che se stai ruotando e diminuisci il raggio aumenti la velocità , questo è alla base delle rotazioni e quindi alla base dei salti mortali ecc.... Anche nello snowboard ho imparato certi trucchetti di rotazione utilizzando la fisica , come il 360 . Forse sono un pò scoppiato ma ho imparato tante cose senza maestro ( i maestri poi sono comunque utilissimi per l'esperienza che hanno ) . Poi credo che i ragazzi siano più propensi ai rapporti sociali e al divertimento . Finiti gli esami i ragazzi si trovano a festeggiare a oltranza , finchè non ti entra più birra , e spesso esagerano !



Le ragazze sono invece più inquadrate , più consapevoli a volte . Un grande difetto è che le ragazze vegono condizionate in modo eccessivo , forse a causa della loro sensibilità nel male e nel bene .

Nel bene , quando ti aiutano ad esprimere le emozioni . I ragazzi sono molto più chiusi delle ragazze riguardo alle emozioni , tranne casi particolari . Riuscire ad esprimersi è per me importantissimo e devo assolutamente ringraziare la mia fidanzata attuale per avermi aperto il cuore alla sensibilità . Questa è una cosa che solo le donne ti possono insegnare .

Nel male quando vengono condizionate dalle pubblicità e dalla standardizzazione dell'aspetto e del vestiario , questa cosa proprio non la sopporto ...



Riassumendo la fondamentale differenza è innata e riguarda l'interesse e la profondità con cui certi uomini si atteggiano a un campo o a un problema . Credo e spero che questa differenza si assottigli sempre più col passare del tempo perchè uomini e donne hanno tanto da imparare l'uno dall'altro e viceversa . : - )



P.S. Sabrina : giustamente non si può sapere tutto , anche Socrate diceva che "il sapiente è colui che sa di non sapere", però esistono persone in grado di dare ottime argomentazioni su tanti argomenti , senza dubbio !



Maral : molti ragazzi giocano di ruolo e penso che questo sia un incentivo senza pari alla creatività e all'immaginazione . Oppure tutta la giocoleria , diablo , contact, stick e tutto il resto aumentano la capacità immaginativa
?
2011-06-21 07:09:04 UTC
- Sì. le donne leggono di più degli uomini e quindi sono più acculturate....
2011-06-17 21:47:07 UTC
Le donne sono più stimolanti e apprendono più in fretta degli uomini.


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