In questa abitudine da parte di alcune donne di sciorinare la propria negazione per la cucina ci vedo talvolta un eccesso di femminismo un po' fuori luogo che andrebbe superato, visto che ormai non siamo più ai tempi in cui la donna era l'angelo del focolare, tutta dedita alle faccende domestiche e alla preparazione di manicaretti per il proprio uomo.
In tal senso, dal momento che l'hai citata, concentriamoci un attimo su Bree Van de Kamp. Oltre ad essere un'ottima casalinga e a saper cucinare divinamente, la rossa di Wisteria Lane è anche una formidabile imprenditrice di se stessa, laddove chi ha seguito la serie saprà bene che è proprio la sua maestria coi fornelli ad aver decretato la sua fortuna in campo lavorativo, nel ruolo di proprietaria di un'agenzia di catering e nelle vesti di scrittrice di libri di ricette.
Sebbene quindi si tratti soltanto di un personaggio immaginario di una fiction (comunque ben confezionata e assai verosimile), ciò non toglie che Bree potrebbe comunque essere la dimostrazione che una cosa non esclude l'altra, quando si parla di affermazione professionale e di passione per la cucina. Tuttavia, alcune donne sembrano non capirlo più di tanto, convinte del fatto che il saper cucinare sia un vecchio retaggio che sminuisce il loro fascino e le distoglie da obiettivi ben più elevati. Avranno anche i loro buoni motivi per pensarlo, però non sanno che in questo modo forse si precludono una chanche che invece potrebbe farle sentire ancora più realizzate ed emancipate di quanto non lo siano già, anche solo come hobby ad esempio!