non è l'emo che si taglia.
è l'autolesionista che si taglia...
poi è molto facile che adolescenti che si trovano a fronteggiare situazioni abbastanza critiche aderiscano a sottoculture che puntano l'attenzione sulla sofferenza, e sembra che gli emo si taglino, i dark siano depressi, i punk siano drogati. luoghi comuni dettati dalla tendenza umana a voler spiegare un fenomeno senza conoscerlo.
si dice che ultimamente si sia diffusa l'abitudine di tagliarsi per moda.
secondo me un atto del genere non lo si fa per moda, c'è sempre un disagio sotto. non ho la verità in tasca, so di poter sbagliare, ma io sono per l' "innocente fino a prova contraria" quindi finchè non conoscerò qualcuno che si taglia per moda, continerò a sospettare che dietro questa diceria, ancora una volta non ci sia che l'incapacità di capire i disagi dietro un'azione apparentemente inspiegabile e la ricerca della soluzione + semplice.
p.s. l'emo è una sottocultura giovanile che nasce a inizio anni 80 come evoluzione post-punk, legata alla musica emocore.
megli ultmi anni si ripropone notevolmente diversa e arriva in italia per influenza culturale americana tramite mezzo virtuale.
le differenze tra l'emo (italiano) moderno e quello di qualche decennio fa, dipende di primo luogo da un'alternazione mediatica (sn stati definiti emo dei gruppi che con l'emo non c'entrano nulla come i tokio hotel, dall'apparato mediatico... per incompetenza o per vendere di più... chissà, forse x entrambi). mio personale sospetto è che la seconda ondata emo non c'entri nulla con la prima (l'emo-core) ma abbia un'origine diversa e si sia sovrapposta alla prima per identificazione del nome.