Lascio ad altri il problema etico: mi limito a permettermi di farti notare che, in termini analitici, l'argomento non è costruito perfettamente.
Tu parti dalla tesi "la vendetta è la virtù dei deboli". Poi definisci "vendetta" come atto che si compie "tramando nell'ombra" contro chi l'ha sconfitto "direttamente". Questo non tiene conto del fatto che ci si può vendicare (e spesso ci si vendica sopratutto) perché si è stati danneggiati con truffa e inganno. E ci si può invece vendicare in maniera assolutamente lecita e onorevole.
Insomma, il filosofo dell'argomentazione chiamerebbe le petitio principii. con una definizione così degradante di "vendetta", la risposta è già contenuta nella domanda.
@@@John: In casi direi che il meglio è affidarsi ai dizionari, che appunto registrano l'uso convenzionale delle parole. Una vendetta può benissimo ripristinare la giustizia, solo che non lo fa tramite le sanzioni formali stabilite dallo Stato, ma in forma privata. Se lo stato ha leggi ingiuste, la vendetta è l'unico modo per avere giustizia.
http://dizionari.hoepli.it/Dizionario_Italiano/parola/vendetta.aspx?idD=1&Query=vendetta&lettera=V
http://it.wiktionary.org/wiki/vendetta
@@@ John, ma che cavoli, le parole vanno usate per il loro significato, che è quello registrato sui dizionari, non come ci piace a noi! Se no la comunicazione diviene un atto piuttosto inutile!
@@@John per favore lasciamo perdere le speculazioni nominaliste. Se io indicandoti un gatto, dico "cane", sto usando la parola in maniera sbagliata. Ci sono modi giusti e modi sbagliati di usare le parole, non è che tiriamo fuori un refrain nietzschiano e va tutto bene! :\