Quella notte Benjamin non riusciva a dormire. Però non si chiamava Benjamin, il suo nome era Peter.
Voleva essere chiamato così perché odiava la vera identità dell'uomo ragno.
Anche se, in fondo in fondo, anche lui si sentiva un supereroe. Sì, una volta era addirittura riuscito ad attraversare un fiume senza bagnarsi: quella volta durante la gita in battello...
All'improvviso, la sua sorellina, di soli 87 anni, venne a controllare se anche quella sera gli aveva nascosto la sua scorta di tappi di sughero sotto il suo letto.
Soltanto che si ricordò che loro non avevano mai avuto un letto, vivevano sotto a un ponte.
Ecco quindi che passa un treno merci, dal quale scende il loro amato papà: quel giorno, però, la caccia non era andata a buon fine: non era ancora riuscito a ritrovare il loro gattino...
Lui l'aveva visto sui binari in attesa del treno prima che sparisse.
Si continuava a chiedere: ma se voleva partire, perché non li aveva salutati? Dopotutto, erano stati loro a crescerlo... Possibile che non gli sia mai stato riconoscente?
L'unico dubbio che li affliggeva, ora, era se il gatto in quel momento era "sopra" o "sotto" quel treno...
Ma, altrettanto all'improvviso, quel faticoso ragionamento gli stimolò il sonno e tutti si addormentarono beatamente tra i loro morbidi sacchi della spazzatura.
La mattina dopo, però, li attese una brutta sorpresa: si risvegliarono in una discarica, per giunta abusiva... Forse quei mafiosi degli spazzini li avevano scambiati per cadaveri e avevano fatto finta di niente per sbarazzarsene insieme al resto dei rifiuti!
Il piccolo Benjamin pensò che le cose fossero andate proprio così, ma non si preoccupò più di tanto: al contrario, si pose un altro quesito che a lui stava molto più a cuore: la leggenda degli spazzini era vera?!?
Se così fosse stato, lui aveva finalmente trovato i suoi supernemici da combattere coi suoi superpoteri: decise che avrebbe scatenato un'altra guerra mondiale, per porre fine ai problemi dell'umanità!
Dopo quel breve ma intenso desiderio, però, si rese conto che lui e la sua famiglia si trovava su un nastro trasportatore che li dirigeva verso l'inceneritore, altrettanto abusivo.
Due minuti dopo erano morti tutti, anche gli spazzini che erano inciampati accidentalmente ed erano finiti per terra deformandosi e rompendosi le ossa in modo irrimediabile, anche se probabilmente quest'informazione è fasulla.
The end.